Vasillissa e la Babaracca

Teatro Kismet il 27/03/2022 ore 18

Kuziba Teatro Vasillissa e la Babaracca

con Bruno Soriato e Annabella Tedone
disegno luci Tea Primiterra
scene Bruno Soriato
musiche originali Mirko Lodedo e Francesco Bellanova – Casarmonica Edizioni
costumi Raffaella Giancipoli
tecnico di scena Angelo Piccinni
cura della produzione Annabella Tedone
regia Raffaella Giancipoli
con il sostegno di Explorer/Spazio PolArtis, Res Extensa, Sistema Garibaldi, Armamaxa Residenza Teatrale, Teatro delle Condizioni Avverse
si ringrazia Compagnia Burambò e Senza Piume Teatro

(Da 6 anni)

Vassilissa è una bambina abituata a dire sempre sì, solo sì, sì mamma, si papà, sì a tutti pur di essere amata. E’ una bambina brava e ubbidiente, la figlia perfetta che qualunque genitore vorrebbe: non si oppone, non protesta, non fa nulla di diverso da quello che gli viene chiesto. Vassilissa si prende cura degli adulti come se l’adulta fosse lei, a tal punto che quando la mamma muore è lei a rassicurare il padre accettando che si risposi. Poco prima di morire, la mamma dona a Vassilissa una bambolina alla quale chiedere aiuto in caso di difficoltà. Difficoltà che non esitano a presentarsi quando entra nella nuova casa: non appena il padre parte per un lungo viaggio d’affari, la nuova moglie rivela presto il suo cuore di matrigna e costringe Vassilissa ai lavori più umili e faticosi. Esasperata dalla piccola adulta che si ritrova in casa, la matrigna la manda con l’inganno nel bosco a cercare il fuoco dalla Baba Jaga, certa che non farà più ritorno. L’unica ad avere il fuoco sempre acceso è la terribile strega che vive arroccata nella Babaracca, la casa selvaggia con occhi di fuoco con la quale riduce i bambini in polpette. La Baba Jaga invece tiene Vassilissa con sé promettendole il fuoco se riuscirà a superare delle prove impossibili. Grazie all’aiuto della bambolina e alla vicinanza con questa strega da cui tutti fuggono, Vassilissa scopre che non è poi così terribile dire ciò che si pensa per davvero, correndo il rischio di non essere accettati; scopre che il sì ha senso perché c’è il no, che si può essere amati anche quando non si è d’accordo.

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