Sammarzano

Cittadella degli Artisti il 21/11/2021 ore 20:30

Teatri di Bari Sammarzano

regia Ivano Picciallo
con Adelaide di Bitonto, Giuseppe Innocente, Ivano Picciallo, Francesco Zàccaro
luci Camilla Piccioni costumi Lorena Curti maschere Officine Zorba
aiuto regia Marta Franceschelli foto e grafica Manuela Giusto
con il sostegno di I Nuovi Scalzi | Nuovo Cinema Palazzo | Iac Malmand Teatro

Un paese del sud Italia. Il sole cocente d’agosto, il lamento di un gruppo di vecchi in piazza, l’eco
del megafono del fruttivendolo. Immense campagne all’orizzonte coltivate a pomodori dove
uomini lavorano a capo chino, senza sosta. Sammarzano è il viaggio di Dino, che, attraverso il suo
sguardo, deforma i personaggi grotteschi che lo accompagnano nella storia, portando allo scoperto
le contraddizioni e la tragicità di una realtà invisibile, mettendo una lente sulla più grande baraccopoli
d’Italia. Nella sua cruda semplicità, Dino diventa filtro tra realtà e immaginario, vetro frapposto
tra pubblico e attori in scena attraverso il quale è possibile assistere alla sua vita, al suo quotidiano,
alle sue speranze, ai suoi sogni.

Note di regia
La scelta di raccontare questa realtà nasce da un’urgenza sociale e culturale, una riflessione circa il
mondo che si muove intorno a quella che è una vera e propria città invisibile. Per noi è importante
portare alla ribalta questa verità e offrire al pubblico un punto di vista per leggere il fenomeno delle
migrazioni e dell’accoglienza attraverso un’altra lente. Nello spazio scenico, una sequenza di
quadri riflettono una realtà di paese e tentano di ricrearla. Un dinamismo perpetuo di immagini
che si rincorrono e si susseguono prepara il terreno dove Dino potrà vagare liberamente cambiando
e deformando i personaggi attraverso il suo sguardo. Diventare immigrato è il sogno di Dino e
lo fa calzando una maschera. Da qui nasce il tentativo di cercare una forma di linguaggio possibile
in cui l’attore dichiaratamente gioca a interpretare un personaggio mascherandosi. Con un particolare
lavoro sulle fisicità dei personaggi e sull’uso delle maschere di commedia dell’arte, scardiniamo
il codice tradizionale creando un cortocircuito mirato a decontestualizzare la maschera di commedia
dalla commedia stessa. Potremmo infatti definire Dino un Arlecchino nuovo, contemporaneo.
Chi ha la maschera è un immigrato, un diverso, e Dino è un diverso tra i diversi.
Ivano Picciallo

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