L’ULTIMO ANIMALE

Teatro Kismet il 23/03/2024 21:00

Elsinor Centro di Produzione Teatrale L’ULTIMO ANIMALE

drammaturgia e regia Caterina Filograno

con Caterina Filograno, Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi, Anahì Traversi 

assistente alla regia Sebastian Luque Herrera

costumi Giuseppe Di Morabito

progetto audiovisivo Francesco Emmola

consulenza sull’immaginario estetico Beatrice Papa

consulenza al movimento Aurelio Di Virgilio

consulenza alle scene Paolo di Benedetto

La relazione tra Cristi e Giudi è ostile, simbiotica, conflittuale. Sono un po’ Joan Crawford e Bette Davis in Whatever Happened to Baby Jane; un po’ Drew Barrymore e Jessica Lange in Grey Gardens – Dive per sempre. La morbosità del rapporto è data principalmente dal fatto di condividere la stessa casa da tanti anni. Casa che è rifugio, luogo di protezione. L’esterno appare faticoso da affrontare. Fuori ci sono troppe possibilità, troppe scelte da compiere.Tutto inizia ad incrinarsi quando Giudi conosce un ragazzo. Come per Proteo e Valentino che, nei Due gentiluomini di Verona, vedono la loro amicizia disintegrarsi quando entrambi si scoprono innamorati di Silvia, così qui l’equilibrio nel rapporto tra Cristi e Giudi si altera quando un terzo si intromette nel loro amore. C’è poi la questione del buco e degli animali che vi abitano. Quel buco nero dove essi abitano è una porta verso l’inconscio, l’istinto, l’animalità appunto. Proc è un po’ come l’armadillo di Zerocalcare: quella voce che ci conosce molto bene, che la sa più lunga di noi ed alla quale ci è impossibile mentire. Chino è puro istinto, ha sempre fame. Vive in mondo tutto suo che solo ogni tanto si incrocia con quello degli altri. Bruka è selvaggia, erotica, spavalda, ma anche tenerissima. Apparentemente la più aggressiva, in realtà la più innocente del trio. Questi esseri sono costretti in un luogo che non gli appartiene e vogliono quindi lasciarlo, per andare a vivere nel loro habitat naturale. Cristi promette di portarli presto in un bosco. Ma cosi come Giudi esita a farle sapere quando riparerà il buco, così Cristi non sa esattamente quando libererà i suoi animali. Pur sentendosi responsabile nei loro confronti, ed in colpa quando non se ne prende la dovuta cura, Cristi finisce per spesso trascurarli. E così il suo comportamento rompe il loro legame fraterno: Chino mangia Bruka per non morire di fame.

La natura delle relazioni tra gli abitanti della casa viene fuori proprio nel rapporto con il cibo, nodo attraverso cui i vari rapporti si dispiegano. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione più che per volontà, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. Il cibo però, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti.

È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo è ciò che dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. Esso è la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed è ciò che muove all’azione.

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