Sabato 22 e domenica 23 dicembre al Teatro Kismet

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

di William Shakespeare

traduzione Massimiliano Palmese, regia Michele Schiano Di Cola

con Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Clio Cipolletta, Mario Cangiano, Rocco Giordano, Irene Grasso, Pako Ioffredo, Nuvoletta Lucarelli, Cecilia Lupoli, Davide Mazzella

produzione Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo C.A.S.A. , Cantiere Teatrale Flegreo – EnArt – Teatri di Bari/Teatro Kismet

 Non si tratta di un allestimento filologico, ma lo studio sul testo e sui temi proposti da Shakespeare c’è eccome. “Sogno di una notte di mezza estate” per la regia di Michele Schiano Di Cola, è uno studio durato mesi, articolato in laboratori partiti con l’intento di confrontarsi con una drammaturgia non napoletana, pur avendo, la compagnia, le sue radici qui.
Un allestimento coprodotto da Teatri di Bari/Teatro Kismet, che ha debuttato al Napoli Teatro Festival.

“Sogno di una notte di mezza estate” è per la prima volta a Bari al Teatro Kismet per la stagione “Farsi Mondo”, a cura di Teresa Ludovico, sabato 22 e domenica 23 dicembre alle ore 21.

In scena una compagnia under 35 di Napoli e dei Campi Flegrei, raccolti attorno al Cantiere teatrale flegreo – EnArt, che li ha prodotti insieme al Centro delle Arti della scena e dell’audiovisivo (C.A.S.A.) ed al progetto Terza generazione.

C’è un legame profondissimo tra il multiforme e ambiguo mondo raccontato da Shakespeare e la caleidoscopica realtà napoletana, in cui il confine tra vita e morte è così labile: Napoli parla con i propri morti, anche solo per chiedere i numeri del lotto! Nel Sogno di una notte di mezza estate Shakespeare racconta un mondo imbastito su tre piani, ognuno con un linguaggio diverso: il bosco, ovvero l’onirico, il dionisiaco, il luogo della lingua madre, che nella nostra ricerca, abbiamo indagato in napoletano; la corte, ovvero l’apollineo, la razionalità, che abbiamo attraversato con l’italiano; il mondo degli artigiani, dell’arte, del teatro continuamente in bilico tra i due mondi, tra cadenze, colori ed espressioni frutto dell’imbastardimento dell’uno o dell’altro. Una ricerca sui linguaggi che, durante le prove, ci ha consentito di guardare con altri occhi questo capolavoro.
L’allestimento è calato in un contemporaneo non naturalistico, perché il Sogno è una storia di fate e folletti. Ma chi sono oggi queste fate e questi folletti? Cos’è veramente il bosco? Cosa ci muove dalla corte di noi stessi? Cosa ci fa trascendere? Qual è il risultato dell’eterno conflitto tra il dionisiaco e l’apollineo e come lo esprime la nostra civiltà? Mi interessa indagare il disagio che lo sbilanciamento di questo conflitto provoca; le fragilità e le contraddizioni dell’uomo contemporaneo in disequilibrio costante rispetto a se stesso e alla propria natura. Tutto questo, nel rispetto della direzione indicataci da Shakespeare: la commedia!

Progetto TERZA GENERAZIONE
Dopo la chiusura delle fabbriche e la perdita della vocazione industriale dei Campi Flegrei – una vasta area che si estende da Monte di Procida a Bagnoli – è diventata sempre più urgente l’istituzione, in questo territorio, di un punto di riferimento culturale e artistico che sappia offrire – soprattutto ai giovani – la possibilità di educarsi alle arti e di accedere alla cultura come ambito quotidiano. Una terza generazione di artisti dà vita al Cantiere Teatrale Flegreo – En Art una realtà territoriale di respiro internazionale nella quale confluiscono artisti e professionisti delle differenti arti sceniche.

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