Quanto Basta al Teatro Kismet: a Bari il poetico racconto di Alessandro Piva sull’amore quotidiano

Dopo il debutto al Teatro Radar di Monopoli, arriva a Bari Quanto Basta, nuova produzione Teatri di Bari | Seminal Film, del regista Alessandro Piva. Il racconto della quotidianità di un’anziana coppia come tante – interpretata da Lucia Zotti e Paolo Sassanelli – diviso tra comicità e momenti di poesia, in un gioco di equilibri, va in scena al Teatro Kismet di Bari dal 21 al 23 dicembre alle ore 21 e dal 25 al 30 dicembre (sempre alle ore 21, tranne domenica 26 dicembre quando la messa in scena è prevista alle ore 18).

Attraverso lo sguardo privilegiato dello spettatore, si vive così una giornata come tante per una coppia di anziani coniugi della piccola borghesia cittadina. Spezzoni di quotidianità che diventano straordinari nella loro semplicità: la moglie che si appresta a cucinare una teglia di parmigiana, il marito che rientra in casa con una vecchia radio scovata vicino ai cassonetti. Lei fa i conti amari con i rimpianti, mentre lui, più pacato, vive nel suo piccolo mondo. Si conoscono a memoria e si rimbeccano continuamente per qualunque banalità. È la paura di perdersi che li tiene uniti e che, nel momento del pericolo, fa riemergere quell’amore infeltrito dagli anni, come un’abitudine. “L’allestimento dello spettacolo è stato l’occasione per esorcizzare le piccole grandi nevrosi della vita familiare, in una presa d’atto che è diventata processo di riscatto personale e autoanalisi – racconta il regista Alessandro Piva – Volevo dare una backstory alle classiche immagini di anziane coppie sedute sui balconi o sull’uscio di casa, intente a osservare lo scorrere dell’ultima parte della propria esistenza”.

Uno spettacolo che ha intrapreso il suo percorso di formazione al Teatro Radar, storico cineteatro di Monopoli recuperato dal Comune di Monopoli dopo 30 anni di abbandono, che ha poi affidato al TRIC Teatri di Bari la programmazione teatrale, curata da Teresa Ludovico.

“Per i personaggi in scena ci siamo ispirati a figure della nostra vita a cui siamo molto legati – aggiunge Paolo Sassanelli – ed è una piccola poesia che dedichiamo a questi nostri affetti. La cosa interessante di questo spettacolo è che non è per anziani, ma è pensato soprattutto per un pubblico che ama andare a teatro e che spesso le compagnie teatrali non raccontano. Qui raccontiamo una storia d’amore e sono curioso di capire cosa penserà la gente dopo averla vista”.

“Nel mio personaggio sento che c’è una sintesi di tutto il mio percorso come attrice – conclude Lucia Zotti – Sento che nel mio personaggio c’è una bambina, una giovane donna e una donna sulla via del tramonto. Ed è proprio qui che si sentono tutte le emozioni del percorso di vita fatto, però con la capacità di filtrarle e goderne di più. Talvolta persino emozionarsi di più. È un personaggio molto vero, in cui penso ci si potrà riconoscere chiunque, anche se non ha questa età”.

Biglietti a partire da 20 euro, disponibili al botteghino del Teatro Kismet (Strada San Giorgio martire 22F) e sul circuito Vivaticket (CLICCA QUI PER ACQUISTARE). Per info 335 805 22 11 – 080 579 76 67. Botteghino del teatro (strada San Giorgio martire 22 F, Bari) attivo dal martedì al venerdì ore 10:30-12:30/16:30-19:00 e due ore prima dello spettacolo.

SCHEDA SPETTACOLO

Teatri di Bari | Seminal Film | Comune di Monopoli – Teatro Radar

QUANTO BASTA

scritto e diretto da Alessandro Piva

con Paolo Sassanelli e Lucia Zotti

Una giornata come tante per una coppia di anziani coniugi della piccola borghesia cittadina.

La moglie si appresta a cucinare una teglia di parmigiana, il marito rientra in casa con una vecchia radio scovata vicino ai cassonetti. Lei fa i conti amari con i rimpianti, mentre lui, più pacato, vive nel suo piccolo mondo. Si conoscono a memoria e si rimbeccano continuamente per qualunque banalità. È la paura di perdersi che li tiene uniti e che, nel momento del pericolo, fa riemergere quell’amore infeltrito dagli anni, come un’abitudine. Tutto si svolge nella cucina dell’appartamento che condividono da sempre, e l’impianto scenografico invita a spiarli, come fossero i nostri vicini dei quali osservare le vite attraverso le finestre. Le loro vicende appartengono così al quotidiano di ciascuno, vissuto in famiglia.

Un atto unico in cui Piva alterna toni comici e surreali a momenti di malinconica poesia, e offre il ritratto di due esseri umani in cui lo spettatore non potrà fare a meno di identificarsi. Grazie a un semplice, magnifico gioco teatrale, al limite tra il grottesco e il drammatico, affiorano basilari domande esistenziali che albergano nei cuori dell’umanità intera.

NOTE DI REGIA

L’allestimento dello spettacolo è stato l’occasione per esorcizzare le piccole grandi nevrosi della vita familiare, in una presa d’atto che è diventata processo di riscatto personale e autoanalisi. Volevo dare una backstory alle classiche immagini di anziane coppie sedute sui balconi o sull’uscio di casa, intente a osservare lo scorrere dell’ultima parte della propria esistenza. Le discussioni che spesso nascono tra i familiari mostrano un continuo riandare al passato, in una perpetua recriminazione degli errori commessi, rivelando come la vita, tante volte, non mantenga le promesse. Noi italiani siamo spesso inclini a dare il peggio di noi con chi ci è vicino: le persone care diventano bersaglio delle insoddisfazioni accumulate in anni di apparenza borghese, tra finti sorrisi con gli estranei e sfoghi tra le mura domestiche. Il condominio in questo rappresenta il fulcro di ogni contraddizione della sociale convivenza.

Alessandro Piva

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