Il quattro volte Premio Ubu DANIO MANFREDINI al Kismet per ‘Al presente’

Danio Manfredini, quattro volte vincitore dei Premi Ubu, torna al Teatro Kismet di Bari sabato 14 gennaio alle ore 21 e domenica 15 gennaio alle ore 18 con lo spettacolo ‘Al presente’, nuovo appuntamento della Stagione serale 2022.23 ‘Sconfinamenti’, a cura di Teresa Ludovico.

Al presente, produzione La Corte Ospitale con la collaborazione al riallestimento di Vincenzo Del Prete, è uno spaccato della mente e della sua inafferrabilità. Sul palcoscenico dell’Opificio per le Arti troviamo un uomo e il suo doppio: una parte è immobile, assorta, riflessiva, una parte è inquieta e si identifica con i fantasmi che popolano la sua mente. Manfredini porta così il pubblico a vivere il flusso di associazioni inarrestabili che lo conducono in diversi spazi, in diversi tempi della sua vita, attraverso l’immaginazione.

Un’indagine di ciò che è la mente umana, prendendo in prestito dalle patologie psichiatriche gli atteggiamenti fisici che esprimono tensioni: l’attore amplifica attraverso quelle forme, porta alla luce le pulsioni più nascoste, cerca di dare ordine, forma, al caos della sua mente.

“Al presente nasce dopo che ho lasciato la comunità psichiatrica dopo dodici anni di lavoro – racconta Manfredini in un’intervista – Volevo portare con me un po’ dei pazienti, i solchi che hanno scavato in me nel corso dell’esperienza. La stanza bianca richiama il luogo della psichiatria, io incarno i corpi dei pazienti che appaiono al manichino che mi rappresenta: Il mio doppio”.

DANIO MANFREDINI Ha vinto 4 Premi Ubu, il primo nel 1989 con Miracolo della rosa, dieci anni più tardi con Al presente (miglior attore) e ancora nel 2004 con Cinema Cielo (miglior regia). A dicembre 2013 ritira il quarto premio UBU, sezione Premi speciali, “per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica, condotta con poetica ostinazione e col coraggio della fragilità, senza scindere il piano espressivo dalla trasmissione dell’arte dell’attore. Questa costante ricerca, apertasi da ultimo alla via del canto, gli ha consentito di diventare uno dei rari maestri in cui diverse generazioni del teatro si possono riconoscere”.

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