Alla Cittadella degli Artisti la prima Stagione di prosa firmata Teatri di Bari

Nove spettacoli in programma da dicembre ad aprile, con due speciali anteprime e un appuntamento dedicato ai bambini. È stato presentato il calendario della Stagione di prosa 2019/2020, curata da Teresa Ludovico del Consorzio Tric – Teatri di Bari, della Cittadella degli Artisti di Molfetta (BA). Una programmazione che tocca i temi più disparati, dal racconto del mondo criminale all’esegesi del mercato del sesso, con riadattamenti di storie senza tempo, come la favola di Pinocchio e la leggenda di Gilgameš. Spettacoli che andranno in scena nell’imponente spazio multifunzionale dedicato alle arti, nato per promuovere e sostenere lo sviluppo del sistema locale delle imprese culturali e del mondo delle associazioni presenti nella città di Molfetta e non solo.

Gli spettacoli in programma

Ad inaugurare la Stagione il 1° dicembre è Tutto ricordare, tutto dimenticare, produzione Teatri di Bari con la regia di Lello Tedeschi. Un riadattamento del Pinocchio di Collodi che ha preso vita nello spazio teatrale ‘Sala prove’ dell’Istituto penale minorile Fornelli di Bari. Sul palco si sovrappongono così i bagliori delle vicende del burattino di legno a quelle di un giovane dei nostri tempi, un’apprendista dell’esistenza in cerca di identità e leggerezza in un mondo che riconosce insidioso e incerto. Il 21 dicembre è la volta di Salvatore Striano, che interpreta sul palco il Giovane criminale di Jean Genet. Un monologo dove l’attore campano si rivolge direttamente agli spettatori, provocandoli e sollecitandoli ad una reazione ma soprattutto alla comprensione di una realtà che spesso preferiamo ignorare: una società che non protegge, con la complicità di famiglia, educatori, sistema penitenziario e camorra.

È l’anteprima di Livido cieload aprire la programmazione del 2020 sabato 18 e domenica 19 gennaio. Lo studio, scritto e diretto da Teresa Ludovico (Teatri di Bari / Kismet OperA), vede i dialoghi pungenti, le grottesche e vibranti partiture fisiche degli attori, e le livide scansioni luminose e sonore dello spazio scenico accompagnare lo spettatore in quel cono d’ombra che abita tutti noi. È una storia di immigrazione e riscatto quella di Sammarzano, produzione Ivano Picciallo / I Nuovi Scalzi in scena in anteprima sabato 8 febbraio. Attraverso gli occhi di Dino, il protagonista, si apre una finestra sulla più grande baraccopoli d’Italia: il ‘Gran Ghetto’. Perso tra le campagne sperdute di un villaggio del Mezzogiorno, si entra così in contatto con gli oltre 3000 immigrati reclutati per la raccolta di pomodori, mentre personaggi grotteschi fanno luce sulle contraddizioni e la tragicità dell’invisibile realtà.

Sabato 22 febbraio è la volta di una leggenda senza tempo: Gilgameš – Racconto in musica, una produzione Teatri di Bari. Sul palco la voce di Teresa Ludovico, accompagnata dalle percussioni di Cesare Pastanella e dal trombone, dalla tuba tibetana e dal radong di Michele Jamil Marzella, ripercorre le vicende di Gilgameš, e delle conseguenze del suo scontro con Enkidu, avversario di pari coraggio e valore del sovrano di Uruk, la città di argilla sorta tra le terre sumeriche. Sworkers, produzione Associazione Acasặ in scena sabato 7 marzo, focalizza l’attenzione su un fenomeno che unisce passato e presente: il mercato del sesso. Raccontando com’è cambiata nell’era di internet l’immagine della prostituta: da un lato le donne immigrate costrette dai loro ‘protettori’ a vendere il corpo, dall’altro escort e attrici di film porno che provengono da classi medio-alte, che non sempre hanno bisogno di soldi e spesso hanno già un lavoro o comunque un alto livello di istruzione.

Il 21 marzo la verve travolgente di Roberto Corradino è protagonista in #Shakespearealacàrte – Romeo e Giulietta, produzione Roberto Corradino & Reggimento carri | teatro. L’immortale capolavoro di William Shakespeare viene reinterpretato da un solo attore e con pochi oggetti scenici. Un teatro più semplice immediato – popolare, si diceva una volta – per ripercorrere storie di guerra, d’amore, di lotte fraterne di grandi temi che attraversano la vita umana, e delle passioni che vivono nel cuore e nella mente degli uomini. Per la chiusura di stagione di prosa il 4 aprile, riflettori puntati su uno degli attori simbolo della comicità italiana. Ne Il corpo di Totò, produzione Compagnia Katzenmacher, Marco Manchisi racconta le due anime di Totò, analizzando il contrasto tra la frenesia dell’attore comico e il desiderio di calma dell’uomo dietro l’icona, il principe Antonio De Curtis. Un ritratto che, come ricorda Manchisi, è il risultato di un attento studio di documenti scritti da Totò e non solo, che spaziano dagli anni venti al 1967.

Appuntamento per i ragazzi

Spazio anche per i più piccoli con lo spettacolo pomeridiano Kirikù e la strega Karabà,produzioneTeatri di Bari/Kismet/Sudjembè Ensemble. Il 6 gennaio va in scena la pièce dedicata ai bambini dai 6 anni in su, che ha fatto il suo debutto nell’ultima edizione del festival Maggio all’Infanzia. La voce di Teresa Ludovico, insieme al maestro Maurizio Lampugnani e al gruppo di percussionisti baresi Sudjembè, racconta in musica la favola di Kirikù, bambino prodigioso che si ritroverà a proteggere il suo villaggio africano dalla temibile strega Karabà.

Tutti i dettagli su biglietti e convenzioni sono disponibili sul sito della Cittadella degli Artisti: www.cittadelladegliartisti.it

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