Alla Cittadella degli artisti di Molfetta 11 spettacoli per tutte le età: la Stagione 2025.26 Rinascenza

Conflitti e dialogo, memoria e identità, ironia e poesia, tecnologia e umanità. Sono i poli di una stagione che mette al centro l’essere umano nelle sue trasformazioni: capace di cadere e rialzarsi, di perdersi e ritrovarsi, di cercare nella scena un nuovo modo di stare nel mondo. Dalla necessità di pace ai comici cortocircuiti del futuro digitale, dal mito di Ulisse alle fiabe capovolte, fino al mistero del teatro stesso: i titoli scelti raccontano un’umanità in movimento, inquieta e vitale, che continua a interrogarsi.

È in questo orizzonte che si inserisce Rinascenza, la nuova stagione teatrale della Cittadella degli artisti di Molfetta, con la co-direzione artistica di Teresa Ludovico e Gianni Forte, per Teatri di Bari. Un cartellone che intreccia linguaggi e generazioni, ospitando interpreti e compagnie provenienti da tutta Italia, con 11 spettacoli che da novembre ad aprile animeranno il laboratorio urbano di via Bisceglie, che affiancando alle proiezioni cinematografiche (Cine Cittadella), e all’offerta dei laboratori di formazione, la programmazione teatrale conferma la sua versatilità.

TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE: http://www.teatridibari.it/wp-content/uploads/2025/10/Programma-completo-Stagione-serale-e-famiglie-a-teatro-Cittadella.pdf

Stagione serale

Ad aprire la stagione, venerdì 29 novembre, sarà Salam/Shalom. Due padri, tratto dal romanzo “Apeirogon” di Colum McCann, vincitore del Premio Terzani nel 2022. Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana interpretano due padri – l’israeliano Rami e il palestinese Bassam – uniti dallo stesso dolore e dal coraggio di trasformarlo in dialogo, in un potente racconto di pace in tempi di guerra.

Il 13 dicembre arriva Algoritmo, Lui e l’AI, di Raffaello Tullo, in scena con Martina Salvatore. Una commedia brillante e visionaria che, tra musica e poesia, riflette su rischi e promesse dell’intelligenza artificiale e sulla necessità di restare umani nell’era del progresso.

L’anno nuovo vede il 17 gennaio la messa in scena di La cura dell’anima, di e con Piera Del Giudice: un viaggio teatrale tra solitudini, smarrimento e fede, dove il teatro diventa specchio di vita e luogo di rinascita.

Nello spettacolo prodotto da Teatri di Bari, Odissea, in programma il 15 febbraio, Teresa Ludovico dà voce alla riscrittura poetica di Tonino Guerra, accompagnata dalle musiche dal vivo del maestro Alessandro Pipino,polistrumentista dei Radiodervish e degli Escargot. Un Ulisse intimo e fragile naviga tra memoria e fantasia, richiamando la forza dell’immaginazione come forma di resistenza.

Il 1 marzo il palco si trasforma in studio radiofonico con Radio International, scritto e diretto da Beppe Rosso con Hamid Ziarati. Uno spettacolo che intreccia le notizie del mondo alle fragilità di chi cerca, con la voce, di ricucire la realtà.

Chiude la stagione serale, venerdì 14 marzo, Arlecchino di Zaches Teatro. Una proposta teatrale innovativa di macchineria e di stupefazione scenotecnica, tutto ballato, con immaginari da musical che arriva a Molfetta dopo un’intensa tournée internazionale tra Francia e Spagna.  Il racconto di Luana Gramegna e Francesco Givone fa pensare a quelli degli artisti girovaghi della Commedia Dell’Arte.

Famiglie a Teatro

La stagione Famiglie a teatro accompagna bambini e adulti in un viaggio nella fantasia e la crescita, tra racconti che parlano di amicizia, paura, scoperta e coraggio. Cinque spettacoli che trasformano il teatro in un luogo di condivisione e stupore, dove la meraviglia diventa linguaggio comune.

Tra le proposte in programma, C’era una volta l’Africa della Bottega degli Apocrifi, che porta in scena un piccolo eroe alla ricerca del proprio destino; Un cuore a pedali di Nasca Teatri di terra con Ippolito Chiarello, poetica esplorazione in bicicletta del viaggio e della memoria e Sciopero! Ovvero quella volta che il lupo smise di lavorare di Schedía Teatro, una divertente riflessione sul ruolo del cattivo nelle fiabe. Con Hamelin, firmato da Tonio De Nitto e vincitore del Premio Eolo 2023, torna la magia del pifferaio dei Grimm, mentre Toc Toc della Compagnia La luna nel letto conclude la rassegna con una storia di sorellanza, paura e meraviglia, dedicata ai più piccoli. Proposte per le nuove generazioni che invitano gli spettatori a essere parte attiva del teatro, a vivere le storie con curiosità e partecipazione, scoprendo la forza del racconto condiviso.

Novità della stagione 2025.26: un’ora prima di ogni spettacolo per i più piccoli, la Cittadella offrirà laboratori creativi gratuiti tenuti da Giulia Petruzzella del Teatro dei Cipis: momenti di gioco e manualità che spaziano dalla costruzione di marionette da dito al collage creativo, fino allo sviluppo di una mappa delle emozioni. I posti sono limitati ed è quindi consigliabile la prenotazione al numero 392 163 87 82.

Botteghino

I biglietti della stagione Rinascenza hanno un prezzo di 15 euro, a eccezione dello spettacolo Algoritmo, Lui e l’AI che ha un costo di 18 euro. Per la stagione Famiglie a teatro gli spettacoli prevedono un ingresso al costo di 6 euro. Sono disponibili anche le formule in abbonamento con prezzi speciali: € 60 per tutti i titoli della prosa serale e € 40 per 10 ingressi alla stagione Famiglie a teatro. Biglietti e abbonamenti sono acquistabili al botteghino della Cittadella degli artisti (via Bisceglie 775, attivo tutti i giorni dalle 17 alle 20 tranne il lunedì), nei punti vendita e online sul circuito Vivaticket. Per informazioni: 392 163 87 82 e info@cittadellartisti.it.

La Stagione teatrale Rinascenza è organizzata dal Teatro della città di Rilevante Interesse Culturale Teatri di Bari con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Molfetta.

PROGRAMMA

STAGIONE SERALE

29 novembre h 20.30 | Salam/Shalom. Due padri

13 dicembre h 20.30 | Algoritmo, Lui e l’AI

17 gennaio h 20.30 | La cura dell’anima

15 febbraio h 19.00 | Odissea

1 marzo h 19.00 | Radio International

14 marzo h 20.30 | Arlecchino

STAGIONE FAMIGLIE A TEATRO

9 novembre h 18 | C’era una volta l’Africa

18 gennaio h 18 | Un cuore a pedali

22 febbraio h 18 | Sciopero! Ovvero quella volta che il lupo smise di lavorare

22 marzo h 18 | Hamelin

12 aprile h 18 | Toc Toc

RINASCENZA

Rinascere non è tornare indietro. È guardare avanti con occhi nuovi.

C’è un tempo in cui l’arte si rialza, si scrolla la polvere, ritrova voce. Un tempo in cui le discipline si contaminano, gli immaginari si intrecciano, le città si trasformano in fucine. A questo tempo abbiamo dato un nome: Rinascenza. Sarà il leitmotiv della nostra prima stagione insieme alla guida dei Teatri di Bari.

Rinascenza è un’eco che richiama il Rinascimento, non come epoca da celebrare, ma come spinta creativa. Non è restaurazione, ma rivoluzione delicata. Un cambiamento che non riguarda solo ciò che accade sul palcoscenico, ma il modo in cui il teatro vive nella città e con la città. Un punto d’incontro tra le urgenze della scena contemporanea e i desideri di chi la abita. È un atto di coraggio e di amore verso un teatro che non somiglia più a se stesso perché ha deciso di cambiare pelle, trasformarsi, diventando sempre più necessario, vivo, presente.

Rinascenza è rigenerazione del teatro e della sua funzione civile, sociale, politica.

Rinascenza è movimento che attraversa narrazioni, formati, geografie, generazioni.

Rinascenza è avvio delle idee e ricostruzione di paesaggi culturali vibranti, crocevia tra arte e vita, tra centro e periferia, tra ciò che siamo stati in passato e le possibilità future.

Inviteremo artisti e spettatori a perdersi e ritrovarsi in un luogo che non offre certezze, ma che coltiva domande. Crediamo in un teatro che non consola, ma che scuote. Che non intrattiene, ma accende. Un teatro che non teme il dubbio, che non è rifugio, ma esplorazione.

Lavoreremo a partire da tre parole come semi da cui far germogliare il nostro cammino:

Ascolto, per accogliere voci spesso ai margini e rimettere al centro la relazione con persone, fragilità, differenze.

Contaminazione, per aprirci a linguaggi “altri”, accogliere corpi erranti, drammaturgie inedite.

Radicamento, per tessere legami fertili con il territorio, risuonare nella comunità, generare appartenenza.

Condividere una direzione artistica, per noi, significa custodire una pluralità. Il nostro sarà un lavoro a due voci, pensato come un coro. Vogliamo trasformare i Teatri di Bari in una officina contemporanea del pensiero, dell’immaginazione, della bellezza.

Questa Rinascenza sarà anche una sfida produttiva, organizzativa, gestionale. Ricercheremo. Sperimenteremo. Proteggeremo il rischio. Allargheremo visioni. Stringeremo ulteriori alleanze. Perché il cambiamento non è solo estetico, ma etico. Politico. Umano.

Rinascenza non è un evento. È un processo. Un gesto quotidiano, collettivo. Che inizia, qui, ora.

Teresa Ludovico e Gianni Forte

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