MURDER THEATRE reading

Teatro Kismet il 30/07/2021 21

Malalingua | Teatri di Bari MURDER THEATRE reading

autore e regista Marco Grossi

con Marianna de Pinto, Valentina Gadaleta, William Volpicella, Michele Cipriani, Monica De Giuseppe, Fabrizio Lombardo, Raffaele Braia, Marco Grossi

suono Claudio de Robertis

 

In un periodo di forti incertezze come quello attuale, è difficile guardare con occhio concreto al futuro imminente e forse, per certi versi, non è neanche utile. Ciò che si rivela comunque utile è prendere a riferimento le esperienze passate e capire come queste possano coniugarsi con il presente. Per questo ci siamo interrogati su quali fossero forme di espressione artistica vicina a quella teatrale, che possano avere o ritrovare un senso nel presente e tra tutte, quella che ci è sembrata più interessante da esplorare è il radiodramma. Il radiodramma è un genere con cui in passato si sono confrontate personalità di spicco nel panorama teatrale e culturale internazionale, da Beckett ad Artaud, a Friedrich Durrenmatt, Brecht, Orson Welles, fino a Federico Fellini, Eduardo de Filippo e Massimiliano Bontempelli per l’Italia. Tutti loro hanno mosso i primi passi in questa forma di intrattenimento artistico. La diffusione che in epoca attuale sta avendo il concetto di serialità, unita al successo di numerose forme di podcast, può contribuire a far tornare in auge un fenomeno che in Italia non ha finora trovato ampio spazio.

Da questa riflessione nasce “Lilith”, un audiodramma di genere giallo scritto e diretto da Marco Grossi.

Un crimine è stato commesso, persone apparentemente ordinarie intessono relazioni più o meno casuali che lentamente costruiscono una rete fitta di corrispondenze e connessioni. La rete si stringe ed esplode una serie di fatti che cambieranno per sempre il corso delle vite dei protagonisti. In un presente mediocre fatto di piccole quotidiane nevrosi, si prepara un futuro distopico in cui il femminile è riletto in una curiosa chiave di riscatto, estremo e inatteso.

Il progetto ha previsto la stesura di una sceneggiatura originale, suddivisa in puntate di cui , nel reading si darà una lettura antologica che da un lato ne racconti la trama, dall’altro descriva le dinamiche proprie della realizzazione di un audiodramma (gestione dello spazio, del suono e della relazione tra personaggi, attraverso il solo utilizzo del suono). La storia svilupperà un giallo e sarà strutturata in modo da sfruttare tutto il potenziale narrativo dato dalla serialità.

Protagonista della vicenda è una figura femminile che in parte racconta in parte interagisce con altri personaggi, ognuno con una sua precisa caratterizzazione, più o meno marcata, che terrà anche conto di diversi “tipi” di maschera della società moderna (es. lo xenofobo, il complottista, l’arrampicatore sociale). Il risultato sarà una storia avvincente e allo stesso tempo divertente in cui i colpi di scena saranno abilmente distribuiti nel corso della vicenda per mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore, tenendo sempre ben presenti le peculiarità del genere preso in esame.

Il senso dell’udito e l’atto di ascoltare, se ben guidati, possono essere di grande stimolo alla fantasia di chi ascolta: basta un suono e ci ritroviamo in un aeroporto piuttosto che in un ristorante affollato o in cima a un grattacielo. In questo l’esperienza della tradizione del rumorismo radiofonico come stimolo alla fantasia costituirà un interessantissimo campo di indagine in cui il suono è parte

integrante della narrazione in dialogo costante con la voce degli attori. Questo ideale “compromesso” narrativo tra attore e ascoltatore consente di spaziare notevolmente rispetto a luoghi, situazioni e ambientazioni, rendendo decisamente ricca e imprevedibile la narrazione. L’ascolto come stimolo alla fantasia costituisce un’altra forma di invito all’autorialità dello spettatore.

Tutti ascoltano la stessa storia ma ognuno la immaginerà diversa, ognuno colorerà le scene in modo diverso, ognuno darà forma e colore al suo aeroporto, al suo ristorante, al suo grattacielo, ognuno, insomma, sarà libero di essere coautore della propria versione personale della storia comune.

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