La regina delle nevi – Armamaxa (scuole elementari e medie)

Teatro Abeliano

La regina delle nevi – Armamaxa (scuole elementari e medie)

da 7 anni
con GIUSEPPE CICIRIELLO, DEIANIRA DRAGONE e con PIERO SANTORO
disegno luci FRANCESCO DIGNITOSO
elaborazioni musicali MIRKO LODEDO
costumi LISA SERIO
macchinista PIERO SANTORO
progetto ENRICO MESSINA e GIUSEPPE CICIRIELLO da un’idea di ENRICO MESSINA
organizzazione MICHELA CERINI
comunicazione produzioniPUNES
regia ENRICO MESSINA

C’è una bambina che ha trascorso molte sere della sua infanzia a leggere e ascoltare La Regina delle Nevi. Non c’era solo Gerda, in quella storia, in cui lei potesse ritrovarsi. C’erano anche gli ostacoli che la sua piccola vita si sarebbe presto trovata ad affrontare: assenze, lontananze, partenze, ritorni, viaggi, distanze. Un telefono che suona e dall’altra parte un pianto. Per questo, per lei abbiamo scelto di raccontare questa favola.

La Regina delle Nevi è una della più conosciute fiabe di Hans Christian Andersen e, forse, anche la più bella; certo la più complessa e sfaccettata. Racconta di un’amicizia, tenerissima e strettissima, tra due bambini: Gerda e Kay. E di come la piccola Gerda, resasi conto della “perdita” del suo caro e amato compagno di giochi tra le rose del loro piccolo giardino, sia pronta a mettersi in cammino per cercarlo. La “crisi” provocata dalla scomparsa dell’amico diventa l’occasione per lei di mettersi in viaggio, di abbandonare il mondo protetto dell’infanzia per avventurarsi in quello incerto e conflittuale dell’adolescenza. Un viaggio fantastico in cui la bambina sarà capace di superare ogni ostacolo, inoltrandosi in situazioni imprevedibili e impreviste, incontrando figure straordinarie, e accettando qualunque sacrificio pur di “salvare” Kay. Un percorso interiore di crescita e costruzione della propria identità; un lungo e complesso cammino emotivo che condurrà la piccola Gerda a ritrovare l’amico Kay e a liberarlo “dall’incanto” della Regina delle Nevi grazie solo al calore delle sue lacrime. Mai Gerda dimentica e sempre ricorda il motivo del suo essersi messa in viaggio: perché l’esperienza dell’amicizia è quella di un dono di sé gratuito. E al termine di questo lungo cammino i due amici ritorneranno cambiati, cresciuti. “…stavano li seduti entrambi adulti eppure bambini, bambini nel cuore. Ed era estate, fiorivano le rose”.

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