Doppio appuntamento con ‘Anfitrione’: in scena il 7 marzo al teatro Kismet di Bari e l’8 marzo al teatro Radar di Monopoli

Doppio appuntamento in settimana per lo spettacolo lo spettacolo Anfitrione, produzione Teatri di Bari / Kismet, scritta e diretta da Teresa Ludovico. Il 7 marzo va in scena alle ore 21 al teatro Kismet di Bari, per il nuovo nuovo appuntamento della Stagione di prosa 2019/2020 Teatri di Bari. L’8 marzo alle ore 21 lo spettacolo si sposta al teatro Radar di Monopoli, con una speciale promozione per la Festa della donna: se ci si presenterà al botteghino in due, uno non pagherà il biglietto.

LO SPETTACOLO

scritto e diretto da Teresa Ludovico con Michele Cipriani, Irene Grasso,Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano Di Cola, Giovanni Serratore/Marco Falcomatà musiche di M° Michele Jamil Marzella eseguite dal vivo dal M° Francesco Ludovico spazio scenico e luci Vincent Longuemare costumi Cristina Bari e Teresa Ludovico coreografia Elisabetta di Terlizzi collaborazione letteraria Lucia Pasetti  

Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più, e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono!

Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole.

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